MATtam 58
Manto Arte Temporanea | Temporary Art Manto
mostre di corta durata in luoghi trovati
Tinelli di Palazzo Te | Mantova
Paolo Marcolongo
Metamorfosi del soffio
Domenica 11 dicembre 2022
ore 10:30 - 13:00 esatte
Artista caratterizzato da un'ispirazione multiforme, Paolo Marcolongo è uno dei rappresentanti più significativi della Scuola Orafa Padovana e qui presenta la produzione artistica degli ultimi anni, espressa sia nel gioiello che nelle sculture in vetro. Nei suoi gioielli le complessità dei riferimenti scultorei, artistici ed estetici che caratterizzano la sua evoluzione creativa trovano un compendio e un perfetto equilibrio. La natura sboccia nella sua sensualità e nella sua pericolosità, da un lato espressa da metalli preziosi a volte pungenti, acuti e spinosi, dall'altro attraverso la morbidezza del vetro che esplode in un dialogo ancestrale, quasi archetipico, tra colore, trasparenza, peso e forma. Nelle piccole sculture prevalgono il gioco concettuale e l'incastro architettonico dei colori, dei pesi e delle forme. Delicate impalcature disegnano e incorniciano lo spazio in minimalistiche visioni in cui il vetro si presenta spesso contaminato da ruggini e ferro, lateralmente, a contraltare del vuoto.
Nato a Padova nel 1956, Paolo Marcolongo ha frequentato il Liceo Artistico "Pietro Selvatico", per poi studiare scultura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 1984 al 1996 ha insegnato arti plastiche al Liceo Artistico "Pietro Selvatico", e dal 1996 ha insegnato la stessa materia al Liceo Artistico "Amedeo Modigliani" di Padova. Dal 1996 al 1998 è stato curatore di "Pd 362", una galleria d'arte di gioielli contemporanei a Padova. Dal 1998 al 2005 è stato curatore della "Galleria Marcolongo" di Arti Applicate a Padova. Da allora ha lavorato come curatore e artista curando diverse mostre e partecipando a numerose iniziative internazionali. Nel 2015 ha vinto il Bayerischer Staatspreis a Monaco.
"L'esplorazione trasformatrice fa da contrappunto all'intenzionalità compositiva, rinnovando lo stupore della forma in sé compiuta." Donata Negrini